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Giovanna e la geometria: a passeggio nell'arte di Giovanna Cerise

| venerdì 27 agosto 2010 | |
Un occhio mi interroga, entrando. Un’iride che cambia colore costantemente e mi porta a chiedere che cosa vedrà in me. E’ Attrazione, il primo lavoro di Giovanna Cerise che incontro nella mostra di questi giorni ad Astral Dreams.
La geometria non è reato. Renato Zero non c’entra niente, ma questa citazione - conosciuta grazie ad un’amica - mi è venuta in mente passeggiando fra le opere di Giovanna. Sembra infatti che si diverta a prendere ogni forma e a dotarla di nascosti ingranaggi che la facciano muovere, incontrarsi con altre forme sorelle talvolta, altrimenti sorellastre. Emergono così queste... creature, che Giovanna dota di nomi evocativi. Mutevoli eppure fisse, con la ripetitività dei loro primitivi, le forme precise, i colori pieni persino nelle sfumature. Mai vista una sfumatura piena? Ma le opere di Giovanna sono così, tanto palesemente dichiarate ai nostri occhi quanto enigmatiche e sfuggenti...
Dietro il cartellone, quasi nascosto, il pezzo che preferisco, il fior di loto che risalta candido fra le larghe foglie nere: la purezza e il mistero. Una poesia in prims...

Mo Werefox: Giovanna, come nasce una tua opera? Fammi capire: tu passeggi per SL e a un certo punto hai un’ispirazione? Oppure vivi una determinata esperienza, e ne viene fuori un lavoro?
Giovanna Cerise: Ogni opera ha una sua storia. Certamente ha molta influenza sull'ispirazione il particolare momento in cui la si crea, le emozioni che si provano e il modo in cui si vivono, per cui quello che osservi non fa altro che far emergere quello che hai dentro. In questo caso lavoro più di istinto, più liberamente. A volte invece sento il bisogno di esprimere determinate idee e allora mi servo della tecnica per cercare di concretizzarle, ed il lavoro è più complesso, più articolato, il risultato non sempre immediato. Anche se alla fine, devo dire, sono sempre le emozioni e le passioni che prevalgono su tutto e che danno il tocco finale.

Mo Werefox: Noto una preferenza per elementi geometrici, che ricorrono nei tuoi lavori. E’ una scelta stilistica? E’ legata alle tecniche che usi? Cosa significano per te?
Giovanna Cerise: Premetto che ho sempre avuto una passione per la matematica, in genere, e quindi anche per la geometria, per cui mi è venuto quasi naturale lavorare con gli elementi geometrici, anche perchè li si ritrova dappertutto, basta saper osservare. In effetti, in qualche modo facilitano il lavoro, ti danno una linea sicura da seguire. Solo che poi viene fuori la tentazione di capovolgere quell'ordine, quella simmetria, per vedere quello che succede. A questo però poi si aggiungono altri fattori, più intriganti, più stimolanti in cui essi diventano il mezzo creativo per dare corpo alle proprie fantasie. Ed ecco che una semplice sfera manipolata, moltiplicata e posizionata in una certa maniera diventa qualcosa di unico, che comunque conserva l'ordine iniziale.

Mo Werefox: Rispetto alle altre, The Dark Waterlily sembra portare con sè una novità: è più morbida, più sfumata. Per certi aspetti Arabesque le assomiglia, ma qui noto un’intensità maggiore. E’ un’impressione? E’ cambiato qualcosa nel tuo approccio o nella tecnica?
Giovanna Cerise: The Dark Waterlily è una delle mie ultime opere. L'intensità che forse noti è dovuto al modo in cui è nata. Diciamo che la ninfea è stato un fiore che mi ha sempre affascinato e da un po' avevo intenzione di lavorarci. Non mi veniva, però, niente che mi convincesse, non volevo fare una semplice copia del reale. Una sera lavorando su un prim modellato in maniera particolare, è scattata l'ispirazione ed è nata The dark waterlily, in un quarto d'ora. Senza aver nessun dubbio ho scelto subito il bianco e nero, li ho sfumati e senza usare nessuna texture, grazie all'uso di particolari accorgimenti, è venuta fuori la mia ninfea. Quasi tutta di un fiato, senza nessun ripensamento. Quella stessa sera è nata anche The Black Moon, con lo stesso procedimento anche se per lei ho scelto solo il nero.

Mo Werefox: Ora una domanda che è un po’ provocatoria, mi rendo conto: ho notato che hai esposto in molte gallerie, sia italiane che straniere. Una tua impressione sull’ambiente artistico e culturale italiano in SL, nel positivo e nel negativo?
Giovanna Cerise: Io penso che il nostro ambiente artistico e culturale in genere sia una bella realtà, piena di potenzialità in parte pienamente espresse, attraverso artisti conosciuti in tutta SL e in parte ancora da esprimere. Un elemento negativo secondo me è l'accavallarsi degli avvenimenti, e qualche volta, l'improvvisazione. Entrambi non fanno altro che mettere in secondo piano l'arte, in quelle manifestazioni che dovrebbero avere invece come scopo la sua esaltazione.

Mo Werefox: Per finire, una domanda di pura curiosità, lo confesso: rapporto tra SL e RL? Sia in generale, sia nel campo più specifico della tua attività artistica?
Giovanna Cerise: Diciamo che è un rapporto di compromesso a volte, nel senso che avendo comunque un'attività su SL, che mi impegna, anche con delle scadenze a volte devo rinunciare ad una parte di RL e viceversa. Devo dire, però, che è una scelta fatta in maniera consapevole e molto gratificante, che comunque mi arrichisce.

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