Compagni di fuga by Fiona Saiman |
Era dal 2010 che non esponeva ad Astral Dreams, per cui rivederla è stato un grande piacere, come pure guardarmi le opere che ha esposto stavolta, caratterizzate da quello stile tutto suo che destruttura, svela, butta in piazza il reticolo di cui siamo composti e senza pietà sembra dire che per quanto ci affanniamo, a nulla serve nascondersi nel Metaverso: ci troveremo ovunque faccia a faccia con noi stessi, senza maschere e senza sovrastrutture, nudi come i bimbetti di Rose Bochovski.
I suoi amati paesaggi occhieggiano dalle pareti, risaltano i colori nell'ambientazione rigorosa di Katy Cyberstar e risaltano le forme, perchè nonostante la tecnica Wireframe che scompone l'immagine e la spezza, nonostante questo i suoi soggetti riprendono vita, si ricompongono, rifiutano la stabilità solida della struttura e l'instabilità liquida della frammentazione, catturano lampi di colore o sprazzi di luce bianca e si animano, fuggono, corrono. Verso la vita.
3 commenti:
2 dicembre 2012 alle ore 22:53
il reticolato crea una sovrastruttura malleabile e modellabile, spesso può essere schiacciata e trafitta.
Il reticolato non è una corazza è solo un'arma spuntata,come l'inchiostro dei calamari è una falsa difesa per le nostre fragilità.
4 dicembre 2012 alle ore 17:27
fragile sì, in quanto reticolato come telaio dell'anima
15 dicembre 2012 alle ore 22:24
svelando la trama del reticolato diventi un bersaglio facile, chiunque sa dove può colpirti. ma il fatto che possono colpirmi non significa che io sia fragile.
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